[…] perché se non c’è nessuno che ti ama ti dimentichi di amare te stessa? Che cos’è che scatena questa assurda concatenazione di eventi?
Un destino solitario, ma universalmente condivisibile, quello che incombe sull’autrice – nonché protagonista del romanzo – Micol Pambieri. Affermata attrice di teatro, prosegue le orme dei genitori senza tralasciare la sua passione per l’arte e l’architettura; ma è proprio nella stesura del suo romanzo – dalla penna scorrevole ed avvolgente – che ne emerge una spiccata sensibilità.
Micol (qui Maèl) è una donna accogliente; che ripone più negli altri che in se stessa una gran fiducia inciampando purtroppo in numerose delusioni. Ma proprio come chi è puro di cuore – ed in un certo qual modo irrazionale – non importa quante volte verrà delusa; continuerà a riporre sempre una gran fiducia in ciò che farà e in chiunque incontrerà lungo la strada della vita. Così, 10k di perversione, più di un romanzo erotico si rivela un diario a cuore aperto; uno spazio sicuro in cui esplorare se stessi ed imparare ad attribuirsi il giusto valore.
Il mondo che la circonda sembra non appartenerle; non fa per lei: troppo cinismo, superficialità, aridità, individualismo. Non è questo quello che vorrebbe: vivere e gioire della vita che le è stata donata, questo il suo desiderio; anche se il destino sembrerebbe esserle avverso tanto da fagocitarla e catapultarla in un tunnel oscuro. Non importa: nonostante nella sua esistenza ci fosse il diluvio universale, avrebbe continuato a ballare, incurante della pioggia. È così che affronta gli imprevisti, andandogli incontro a braccia aperte, trasformando loro in opportunità. Difatti è proprio in quel tunnel che, inaspettatamente, si riaccenderà in lei una luce troppo a lungo tenuta spenta: lei, così affamata della vita, non poteva permetterselo; non si sarebbe mai perdonata di averla sprecata; di non averla riconosciuta.
Così, tra passione, sofferenza, godimento, sentimenti, riflessione, che Micol Pambieri racconta la sua storia: una storia di cadute e rialzate; di fallimenti e di conquiste. Una storia fatta di parole – o meglio di parole non dette; taciute. Perché è noto, ormai, che la grande assente a questo mondo sia proprio la comunicazione: un’assenza, la sua, letale per l’intera umanità e di cui la nostra Maèl – probabilmente fuori dagli schemi ordinari – non vuole rimanerne vittima.