“Guida pratica per coppie alla deriva” dal 21 febbraio al Teatro 7. Intervista a Nicola Pistoia e Fabio Ferrari

Protagonisti della commedia, Fabio Ferrari attore di teatro, cinema e tv noto al grande pubblico per film e serie tv diventati cult e Danila Stalteri, attrice di teatro, cinema e tv, nei panni di una coppia di coniugi accomodata (anche sopita, se vogliamo, come spesso capita dopo tanti anni ed una forma di familiarità data dall’affetto e dall’abitudine) ormai nella zona comfort, che cerca di riaccendere la loro vita sessuale ed il proprio legame sentimentale. La regia dello spettacolo è di Nicola Pistoia.
E’ una commedia romantica – come ci racconta durante l’intervista lo stesso regista – della pluripremiata drammaturga canadese Michele Riml, una commedia che ha avuto grande successo di pubblico e critica: debutta sulla scena teatrale canadese nel 2004, diventando subito un cult, un grande successo. Da allora è stata messa in scena in più di venti Paesi in tutto il mondo e arriva a noi ora nell’adattamento italiano di Monica Capuani, prodotta da StArt Lab.

La cultura deve diventare “merenda per ogni bambino”, ci dice nell’intervista il regista in un passaggio dedicato al teatro ed alla cultura nella nostra società, all’importanza della stessa nelle nostre vite.
Abbiamo incontrato ed intervistato sia il regista dello spettacolo, Nicola Pistoia che l’attore Fabio Ferrari, una panoramica sullo spettacolo e sul piacere di ritrovare a teatro l’abbraccio del pubblico, dopo due anni di emergenza sanitaria ormai alle spalle:

Come possiamo considerare “Guida pratica per coppie alla deriva”, una commedia romantica?

Nicola Pistoia: Una commedia romantica, lucida e spietata dove dopo vent’anni che si sta insieme i coperchi delle pentole che bollono volano via.

Con quale sguardo da regista fa muovere i protagonisti, Fabio e Danila? Aveva già lavorato con loro, vi siete divertiti durante le prove?

No, non avevo mai lavorato con loro, mi sono divertito moltissimo ed è stata una sorpresa bellissima! Fabio e Danila si muovono alla grande nel senso di spontaneità e verità perché il testo è scritto benissimo e tradotto altrettanto. E’ intelligente, mai banale e i due attori sono a proprio agio. Di mio, nel mio piccolo ho solo allenato loro due nel modulare battute e intenzioni, far vivere lo spazio anche se c’era solo un letto.

Il Teatro è finalmente tornato protagonista, dopo due anni di emergenza sanitaria: la cultura deve essere maggiormente sostenuta, dalle Istituzioni, a suo parere? Il termine “cultura” sembra essere stato riscoperto dal nulla ed invece la cultura ha sempre sofferto, nel nostro Paese. Una sua riflessione su questo tema:

La cultura deve essere presente nelle scuole, deve diventare materia interdisciplinare per educare e far conoscere alle nuove generazioni il senso e la necessità di sapere che cos’è la parola cultura. La cultura siamo noi, il nostro modo di comportarsi e relazionarsi nella società, nella vita. Quello che vediamo al cinema, a teatro non è altro che lo specchio di chi siamo noi mediato ovviamente poi dai registi, gli autori sia classici che contemporanei. E questo vale anche per la pittura, la musica, la danza, l’arte tutta. E’ necessario sostenere la cultura nelle scuole così un domani magari uno di quei bambini diventati grandi potrà essere un nuovo Eduardo, Strehler, Goldoni o Pinter, o Caravaggio, o la Callas, o Zeffirelli. La cultura deve essere la “merenda” per ogni bambino.

Viviamo una società frenetica ed anche l’amore è “liquido”, come sosteneva il filosofo Bauman: è complicato parlare di sentimenti, nell’era dei social e del web?

Social e web sono a me sconosciuti, è un confine che non ho mai superato. Poi per uno che ha vissuto l’adolescenza nelle piazze, nelle comitive, nelle cantine, nei cinema, nei cine club, nei teatri, tutto ciò non è “liquido” e resta. Cosa che ai giovani d’oggi manca:, è la consapevolezza che quello che hanno ora, la giovinezza, passa presto, corre, è veloce. Devono darsi da fare e impegnarsi su come salvare la terra, il pianeta, scendere in piazza contro la guerra o le generazioni future non esisteranno più.

Coppie in crisi, da cosa dipende secondo la sua opinione, la crisi della coppia moderna? Mancano empatia, ascolto? Una maggiore attenzione sui problemi dell’altro?

Non so, forse perché siamo bombardati sempre da brutte notizie. Terremoti, inondazioni, strade che sprofondano, attentati, femminicidi, stragi, omicidi, mafie, guerre, il clima, le pandemie, Governi che cadono, politici corrotti, astensionismo, non si va più a votare, non si legge più il giornale, le città che sono delle discariche, i teatri, i cinema, le librerie, gli alimentari che chiudono. Che cultura è tutto ciò? Qualche strascico ce lo deve avere in noi esseri pensanti, c’è chi trova rifugio in una coppia, con gli amici, una sera a teatro, un libro, un viaggio, una cena fuori per altri è lo sballo, i tatuaggi, la droga, il sesso a ripetizione, vuoto, inutile, mai un teatro, un libro, genitori assenti, in parole povere mai cultura. Nasce tutto da li, dalla cultura o dalla mancanza di essa e la si deve insegnare, studiare, conoscere per essere un domani persone migliori.

Abbiamo raggiunto ed intervistato anche Fabio Ferrari, protagonista dello spettacolo, attore di teatro, cinema e tv, protagonista di tanti film e serie tv divenuti dei veri cult nell’affetto e nel ricordo del pubblico:

Lei è attore di grande esperienza con una lunga carriera artistica alle spalle tra cinema, tv e teatro. La ricordiamo con grande affetto, simpatia. Tornare a teatro, le sale che tornano a riempirsi: le sue emozioni e l’abbraccio con il pubblico. Il suo ruolo nella commedia è quello di un coniuge che cerca di riaccendere il rapporto con la propria moglie: cosa manca alla coppia di oggi per comprendersi, nell’era dei social e del web?

Fabio Ferrari: In realtà questo è il terzo spettacolo che faccio dopo la pandemia dunque l’emozione di rivedere il pubblico in sala l’ho già vissuta ed è stato bello. La commedia si chiama Guida Pratica Per Coppie Alla Deriva e in realtà è più Alice, la moglie, che prova a riaccendere il fuoco della passione in Enrico, un marito che sembra aver dimenticato il lato erotico del menage matrimoniale.
I problemi della lunga durata di un matrimonio sono forse oggi maggiori , con le possibilità di distrazione quasi infinite che offre il mondo digitale. Ma forse proprio per questo un matrimonio felice ha ancora più valore. Come dice Tolstoj nell’incipit di Anna Karenina :” Tutti i matrimoni felici si somigliano, ogni matrimonio infelice è infelice a modo suo.” Ecco diciamo che oggi le modalità di infelicità sono molte di più.

E’ a sua volta figlio di attori di grande pregio. Soprattutto suo padre Paolo Ferrari che il grande pubblico ricorda con affetto, quale eredità lascia nello spettacolo per chi voglia fare questo mestiere e quale lascito al teatro in particolare?

Credo che la professionalità e il rigore , non solo di mio padre ma anche di mia madre e di tutti gli attori di quella generazione, sia un lascito importante. Senza fatica, non si costruisce niente di buono.

Lei ha recitato sia in serie tv che in film diventati cult, nell’immaginario e nel ricordo collettivo: quali differenze nota e riscontra oggi rispetto alla televisione di ieri, quella degli anni 80 e 90 in particolare ma non solo?

Se parliamo di fiction non c’è paragone. Il livello oggi è altissimo, anche se purtroppo , tranne qualche raro caso, e penso a Gomorra, soprattutto in prodotti stranieri. Cito solo alcuni titoli: dalla madre di tutte le fiction moderne, I Soprano fino a Fauda, Breaking Bad, Homeland , sono puro cinema e di serie A.
Il resto della tv non lo guardo, non mi piace adesso come non mi piaceva prima. Non ho mai visto neanche una puntata di nessun reality, li ritengo dei veri rifiuti e anche tossici.

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