LE DESTIN DE CARMEN. Ritorna la stagione dell’Opera al Teatro Argentina di Roma

La rassegna, curata dal Sovrintendente Gianfranco Pappalardo Fiumara, ha esordito l’8 ed il 9 gennaio con “Le destin de Carmen”, rivisitazione della celebre opera di George Bizet, prodotta dal Mythos Opera Festival con la direzione artistica di Roberto Cresca e la regia di Roberta Provenzani.
Articolato in quattro atti, “Carmen” è l’apice artistico del compositore francese Bizet.  
La prima rappresentazione – anno 1875, basata sulla novella omonima “Carmen” di Prosper Mérimée – fu un fiasco, poi arrivò il successo e fu travolgente. In tutto il mondo.
Tutto, in questo classico universale, ruota intorno alla zingara Carmen. Bellezza avvenente, amante della libertà, in grado di ammaliare le persone con una parola, uno sguardo. O, come si è visto sul palco dell’Argentina, incantare con il semplice movimento di una rosa tra le mani. Ogni azione di Carmen è intrisa di naturale passione e cambia il destino delle persone che incrocia. Cambia la vita di Don Josè e segna drammaticamente il destino di entrambi. Amore e morte alle estreme conseguenze.

Adattata in modo fedele per orchestra da camera, l’opera-comique parla di femminicidio. Ne accentua le deviazioni e rimane riflessione da approfondire per gli spettatori, accorsi in discreto numero all’Argentina nonostante il contesto pandemico e il freddo pungente. Pubblico ripagato dall’allegria e dalla linfa vitale dei tantissimi bambini e ragazzi presenti sul palco: anime libere e sognatrici, scevre da costrizioni di costume, voce ed energia ad animare una grande “plaza” di Siviglia. La ricostruzione è puntuale, nei costumi, nelle acconciature e nelle abitudini dell’epoca.

Vivacità diffusa ma anche la tensione è latente. Si affrontano le costrizioni di genere, ci sono le gerarchie, le invidie e le malelingue. Onore e orgoglio, desiderio e gelosia, lealtà e tradimento, carezza e pugno. Un cocktail accompagnato con tempismo puntuale dalle musiche dell’orchestra, posizionata davanti al palco.

La tragedia aleggia nell’aria, dal primo all’ultimo atto, ma viene abilmente bilanciata dalle eteree voci di Carmen e di Micaela. Scenografico l’ingresso del torero Escamillo, di un’energia prorompente. Intensi sanno esserlo tutti i personaggi: Lillas Pastia, Garcia, Zuniga, le comparse. L’intero gruppo di Mythos si è rivelato all’altezza della situazione e al prestigio dell’Argentina.  
Chiusura degna della performance con quasi 10 minuti di applausi, pubblico in piedi, fiori lanciati a ripetizione dai palchetti in galleria.

È la magia dell’Opera. Bentornata.

foto di Riccardo D’Alessio 

Le destin de Carmen – opera lirica
adattamento di Roberto Cresca dell’Opera-comique di G.Bizet
musica di G.Bizet
allestimento Mythos Opera Festival
orchestra Giovanile del Mythos Opera Festival
coreografie di Emanuela Boni
direttore M° Vincenzo Gardani
regia Roberta Provenzani

personaggi ed interpreti

CARMEN
Karina Demurova
Ismène Lanfant
Federica Tuccillo

DON JOSE’
Roberto Cresca
Liu Chao

MICAELA
Roberta Manovelli
Seungyeon Ko
Larisa Sargsyan

ESCAMILLO
Alessio Quaresuma Escobar
Cristian Brusa

LILLAS PASTIA
Massimo D’Alessio

ZUNIGA
Tommaso Antinolfi
Damiano Lepri
Domenico Sfredda

GARÇIA
Gianluca Guizzardi

UNA GITANA
Simona Santamato

Teatro Roma
Francesca Romana Moretti

Lacrime alla luna

Al Teatrosophia la compagnia Chorosphoné ha presentato “La lacrima di Pierrot” per il concorso teatrale “Primo palcoscenico” Nella terza serata

Leggi Tutto »