Nuovo Olimpo di Ferzan Ozpetek, la recensione di un film passionale

“Come mai lei inserisce spesso l’omosessualità nei suoi film? No, sono gli altri che la tolgono”

Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, Nuovo Olimpo, il nuovo atteso film di Ferzan Ozpetek è un’opera che sta facendo molto parlare di sé. Il film debutterà su Netflix dal 1 novembre e racconta di una storia estremamente intima, con una forti tinte autobiografiche che il regista turco ha voluto portare sul grande schermo. Lo spazio e il tempo seguono l’andamento di una Roma nostalgica che va dai residui anni di piombo fino ai giorni d’oggi. La macrostoria incontra la micro nella storia d’amore tra due giovani studenti universitari che si incontrano al cinema Nuovo Olimpo.

Il primo, Enea, studia cinema e vuole diventare un grande regista. Frequenta il Nuovo Olimpo in cerca di avventure come alcuni dei suoi “compagni” come il suo amico Molotov. Il secondo si chiama Pietro e studia medicina e in una delle sue prime volte al Nuovo Olimpo si innamora di Enea. La loro è una passione travolgente, fatta per lo più di sesso, ma che si eleva ben presto in un profondo amore. Se non fosse per la loro personale sliding door (o per meglio dire il caso) non li porta a separarsi e a condurre vite parallele.

L’interessante operazione di far intrecciare fin da subito trama, facendo partire la storia già con un amore così intenso (seppur frettoloso nel raggiungimento della sua profondità), permette la non convenzionale narrazione che porta allo scioglimento del groviglio sentimentale, in favore di due rette parallele, destinate poi ad incontrarsi come si erano conosciute, per puro caso.

Il caso è una componente centrale in questo film, molto più dei rapporti fisici o amorosi. Se per certi versi il Nuovo Olimpo di Ozpetek è dominato dal dionisiaco, questo film mostra come la sola intensità di un incontro, diventa una storia.

Per il resto, il regista turco mostra tutti i suoi riferimenti culturali in questa pellicola dal sapore autobiografico nella figura di Enea. Il suo rapporto con il successo, i suoi amori, le sue passioni sono mitigati dal cinema che diventa metacinema. In un festival dedicato per intero ad Anna Magnani, Ozpetek gli rende più e più volte omaggio presentando spezzoni dei grandi film dell’attrice romanissima simbolo del cinema italiano. Il titolo sembra un ulteriore omaggio al celebre Nuovo Cinema Paradiso di Tornatore, mentre continuano a vedersi le influenze almodovariane, talvolta esteticamente quasi citazionistiche di Donne sull’orlo di una crisi di nervi e La pelle che abito.

Si deve una menzione d’onore per una grandissima interpretazione di Luisa Ranieri nei panni della cassiera del Nuovo Olimpo, che anche solo esteticamente, è un omaggio a Mina, che ha collaborato al film con la canzone Povero amore.

Il film conta nel cast Damiano Gavino, Andrea Di Luigi, Luisa Ranieri, Greta Scarano e Jasmine Trinca. Durata 110 minuti. Distribuito da Netflix e prodotto da R&C Produzioni.

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