Ricordando G&G e Pino Daniele a braccetto tra la musica che resta

Due generi diversi ma che hanno lasciato un impronta nell’immaginario collettivo degli italiani. Dopo di loro il diluvio!

Aggiungi un posto a tavola, 50 anni ma non li dimostra! Così Il mondo dello spettacolo tra musiche indimenticabili e coreografie rende omaggio a Pietro Garinei e Sandro Giovannini, i grandi autori e registi del musical italiano. Una coppia così popolare che ancora oggi i meno giovani continuano a identificarli con le sole iniziali dei loro cognomi G&G, fondatori di quel genere di spettacolo che va sotto il nome di commedia musicale.

Aggiungi un posto a tavola – Edizione del 1977

Per raccontare la storia di questi due grandi autori bisognerebbe farne un film, e in attesa che a qualcuno venga l l’idea li ricordiamo in occasione del ritorno in scena fino al prossimo 16 marzo al teatro Brancaccio di Aggiungi un posto a tavola, tratto dal romanzo After me, the Deluge, scritto da Robert Forrest Webb e David Eliades con le musiche originali di Armando Trovajoli. Protagonisti di questa edizione del cinquantenario, Giovanni Scifoni nel ruolo di Don Silvestro, Lorella Cuccarini in quello di Consolazione, Francesca Nunzi è Ortensia e Marco Simeoli in quello di Crispino il Sindaco, curatore anche della messa in scena della regia originale. La prima edizione del 1974 al Sistina vide protagonista Johnny Dorelli (la sua interpretazione resta immortale e non ce ne vogliano chi è venuto dopo…) e al suo fianco Paolo Panelli, Bice Valori(autentici fuoriclasse) e una giovanissima Daniela Goggi nei panni di Clementina; lo scenografo era Giulio Coltellacci e le coreografie firmate da Gino Landi. 

Triestino Garinei, romanissimo Giovannini, la loro fabbrica dei sogni in musica è stato per anni il palcoscenico del teatro Sistina di Roma con le prime avventure degli anni cinquanta e sessanta partendo da Attanasio cavallo vanesio con l’indimenticabile Renato Rascel, per arrivare a quel Rugantino al quale collaborarono anche Pasquale Festa Campanile e Gigi Magni, arricchito dalle musiche del maestro Trovajoli, la cui prima edizione risale al dicembre del 1962 del celebre bullo romano interpretato da Nino Manfredi.  Con lui a cantare  Roma nun fa la stupida stasera, c’era Lea Massari “rubata” come Manfredi al cinema, sostituita in seguito da Ornella Vanoni

Un sodalizio artistico quello della premiata ditta G&G nato nel 1951 a New York andando a vedere Bulli e pupe e nell’aprile del 1964 Rugantino “sbarcò” a Broadway riempiendo i teatri americani per tre settimane registrando il tutto esaurito e il plauso della critica. Rimasero celebri le abbuffate di amatriciana che Fabrizi, gran cuoco, cucinava in albergo per tutto il cast dopo lo spettacolo.

Saltando dal palcoscenico del Brancaccio al cinema, abbiamo visto in anteprima Nero a metà un bel docufilm diretto da Marco Spagnoli dedicato all’indimenticabile cantautore napoletano Pino Daniele in uscita il prossimo 4 gennaio nei cinema.

Stefano Senardi produttore musicale di questo racconto per immagini, ritiene che Nero a metà realizzato nel 1980, sia stato l’album musicale più bello e significativo del grande Pino; da qui l’idea di Spagnoli di intraprendere dopo quello su Franco Battiato un altro viaggio con un percorso storico, emotivo e soprattutto musicale che coinvolge a ritroso anche gli album precedenti di Pino Daniele come Terra mia del 1977 e Pino Daniele del 1979. Una sorta di uomo in blues  un po’  “mascalzone latino” e un po’  “Lazzaro felice”: un soprannome calzante per il grande artista napoletano che ha saputo condividere grazie alla sua spiccata personalità e sensibilità musicale,  idee innovative con artisti come l’americano di Napoli Mario Musella degli Showmen, la Compagnia di Canto Popolare di Beppe Barra,  Napoli Centrale e anche con il suo grande amico Massimo Troisi per il quale compose le musiche di Ricomincio da treLe vie del Signore sono finite ma soprattutto Quando per Pensavo fosse amore… invece era un calesse, una canzone che simboleggiava non solo l’amicizia tra due icone generazionali ma rappresenta ancora oggi  la cultura musicale napoletana contemporanea.

Insomma, questo Nero a metà è un omaggio alla Napoli di Pino Daniele e alla sua influenza sulla cultura del nostro Paese. Un racconto emozionante tra musica, arte, aneddoti che vuole celebrare l’eredità artistica di questo grande cantautore fortemente presente da quasi mezzo secolo nell’immaginario collettivo italiano.

La locandina del docufilm

Nero a metà non è solo un film che si avvale anche delle testimonianze di grandi musicisti e artisti come James Senese, Fausta Vetere, Enzo Avitabile, Tullio De Piscopo, Teresa De Sio, Tony Esposito, Enzo Gragnaniello e Pietra Montecorvino, ma è soprattutto il prezioso e coinvolgente racconto in musica di un grande genio del pop che ha saputo rileggere e influenzare la cultura napoletana e italiana della fine del secolo scorso.

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